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Oggi vogliamo raccontarvi una storia che per molti potrà sembrare populista, per altri una sorta di spot pubblicitario ad un ragazzo, ma in realtà vuole solo essere un messaggio a tutti i ragazzi. Un messaggio che può essere esteso anche alla vita di tutti i giorni e non solo al nostro magnifico sport. A Castelvolturno, in provincia di Caserta, 33 anni fa nasceva un ragazzo, Massimo. Massimo, all’età di 12 anni, spronato da alcuni amici (a proposito, mai fidarsi di certi amici! 😃 ), si reca per la prima volta al playground vicino casa sua e, per la prima volta, prende in mano una palla a spicchi. La lancia verso il ferro…se ne innamora! Non passa giorno che il piccolo Massimo non si presenta sul playground vicino casa in compagnia degli stessi amici e della squadra americana della NATO (non male come maestri di basket!). Si allena con loro, gioca con loro, impara da loro. Entra a far parte del Basket Napoli. Fino ai 19 anni, dopo la scuola, passa dalle 5 alle 6 ore al giorno ad allenarsi sul campo, palestra o playground che sia, e nel frattempo ha continuato a vivere la sua vita. A 19 anni, però, ha dovuto accantonare la palla a spicchi per far spazio alla sua vita privata, ad una moglie e ad un pargolo in arrivo, perché sì, è vero che il basket è tutto, ma quando c’è di mezzo la vita reale, a fine mese servono anche gli sghei. Così per alcuni anni Massimo torna con i piedi per terra, pensa alla famiglia, alla moglie, ai figli, al lavoro… Come può andare a finire una storia così? Come fanno tanti, si sposano, hanno dei bellissimi pargoli e non li vedi più con le scarpette addosso. Quello che prima era il tuo amico preferito che sapeva qualsiasi movimento di mercato anche delle più infime minors dei peggiori quartieri di Caracas, quello che “Oh, prossimo week-end c’è un torneo in Nicaragua, chiamo un amico, facciamo la squadra? Andiamo?” (comune di residenza Pedesina – Sondrio, ndr). Invece no, dopo 10 anni di inattività cestistica, un giorno Massimo passa di nuovo per quel playground che per tanto tempo aveva evitato, indossa ancora le scarpette, è pronto al campo. Ci trova dei ragazzetti, allenati, atletici, in forma, non fenomeni, ma se la cavano…dei giocatori di basket che sanno tenere la palla in mano insomma. Poca roba per il Massimo 19enne. Ma ora gli anni sono 29 e 10 sono di “non tocco ormai una palla da secoli”. Il risultato della partita potete immaginarlo, il cosiddetto “tanto a poco per loro”. Massimo non ci sta. E’ ferito nell’orgoglio. Vuole tornare quello di un tempo. Massimo ora ha 33 anni, una moglie, due figli, un lavoro e…il basket! Appena ha un attimo di tempo corre a quel campetto di sempre ad allenarsi, anche da solo, anche dopo la pioggia. Gli interessa poco giocare in una squadra (anche se molti gli fanno la corte), quello che più gli interessa oggi è tornare a giocare a buoni livelli e cercare di battere record di giocatori professionisti. Massimo è un fautore del BELIEVE IN YOURSELF e noi ve lo facciamo vedere in azione sul suo playground di Castelvolturno.
"BELIEVE IN YOURSELF! "
ha effettuato la sfidaTiri consecutivi da tre
Risultati
2024-08-21
ha effettuato la sfida59 Seconds Shooting Drill 3 point
Risultati
2024-08-21
"Grazie a Massimo Migliaccio 3 Point, la sua storia è molto bella, il credirci sempre è una fonte di ispirazione per tutti!